La forza della preghiera
Pregare La riconciliazione


Dire mi rincresce

La confessioneDice il Salmista: "Ti ho confessato la mia colpa, non ti ho nascosto il mio peccato e tu mi hai perdonato" (Salmo 32, 5). Perciò il "peccato" può ostacolare la nostra preghiera in modo disastroso. Il rimedio è l'umile riconoscimento della nostra colpa, come dice il salmo attribuito a Davide: "Sono colpevole e lo riconosco: il mio peccato è sempre davanti a me" (51, 5).
Essere pentiti è diverso dal desiderare che le cose fossero andate in altra maniera, che non avessimo commesso il fatto. Questo è "rimorso", non pentimento. Dio vuole che cambiamo mentalità in fatto di comportamento e che cominciamo a vivere a modo suo: questo è in sostanza il significato della parola "pentimento". Riconciliarsi con Dio
Perciò quando ci mettiamo a pregare, specialmente alla fine della giornata, è importante che riesaminiamo il nostro comportamento durante il giorno e che ci sforziamo seriamente di essere onesti con lui.
"Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa". Questa è la sua solenne promessa nella Bibbia (prima lettera di Giovanni 1, 8-9).
Vi verrà da pensare che non potete avvicinarvi a Dio confessando sempre gli stessi, ripetuti peccati. Non perderà la pazienza? E questo non significa che il nostro pentimento non era sincero? La risposta della Bibbia è chiara: non ci sono limiti al perdono di Dio, purchè lo chiediamo sinceramente e vogliamo sinceramente condurre la vita che piace a lui.