Per prima cosa la preghiera non è una recita di parole. Qualcuno dice: "Non riesco a trovare il modo di esprimermi", come se Dio stesse a guardare se recitiamo correttamente una formula prescritta. La Bibbia ci dice che Dio penetra i nostri pensieri, per cui non ha alcuna difficoltà a capire ciò che le nostre parole cercano di esprimere. Dio è in grado di "sentire" un desiderio espresso da un sospiro, da un gemito di dolore, e di comprenderne esattamente il significato.
In secondo luogo la preghiera non è un lavoro o un dovere. Dio non cronometra le nostre orazioni per controllare se oggi abbiamo riservato alla preghiera tutto il tempo prescritto.
La preghiera non va intesa come un peso, ma come gioia. E certamente non può essere valutata in base alla sua lunghezza.