L'amico importuno è la più bella parabola di Gesù sulla preghiera.
Luca (11,5-8)
"Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza".
Gesù insegna la tenacia nel chiedere a Dio a costo di apparire inopportuni. Gesù insegna a non disarmare se la risposta di Dio non viene perché, insinua, è per il nostro bene che non viene.
A noi tocca solo insistere. Dio attende solo questo. E la prima grazia ottenuta è proprio questo silenzio di Dio perché causa certamente in noi un aumento di fede.
Gesù vorrebbe quasi dirci: Dio sarà meno di un buon vicino di casa?
L'insegnamento di Cristo è ben chiaro, non lascia dubbi: Gesù ci avverte che alcune preghiere richiedono tempo, alcune preghiere sono la prova della nostra pazienza.
Gesù ci premunisce di non scandalizzarci del silenzio di Dio e ci assicura che Dio attende purché persistiamo, che Dio vuole vederci tenaci, costanti fino alla testardaggine, questo persistere è fede, è amore.
E perché dessimo molta importanza al suo insegnamento Gesù riassume la parabola in un detto incisivo di grande efficacia:
"Ebbene vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto:
perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto" (Lc 11,9).
Dio alcune cose ce le dà solo se le vogliamo veramente: il chiedere con insistenza fa sì che vogliamo veramente una cosa, e allora Dio può venirci incontro.
La vedova importuna è la seconda parabola di Cristo sulla costanza nella preghiera:
Luca (18,1-8)
"Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle, ma poi disse tra sé: anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi. E il Signore soggiunse: Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente".
Sembra così assurdo che Dio si comporti come se non sentisse, eppure Gesù spiega che Dio fa così. E lo fa certamente perché noi ne abbiamo bisogno.
Dobbiamo prenderne atto: Dio mette a prova la nostra preghiera e la nostra fede. Se la preghiera fosse come un distributore automatico, diventerebbe la scappatoia di tutti i problemi, i nostri egoismi sarebbero tutti soddisfatti.
Dio fa silenzio come se non sentisse, ma il suo silenzio non dura sempre, ci spiega Gesù.